martedì 9 marzo 2010

DIRITTI DI CITTADINANZA , WELFARE E INCLUSIONE SOCIALE

Bisogna ristabilire il primato dell'offerta pubblica di prestazioni e servizi, incentivando il terzo settore e la cooperazione sociale ad esprimere tutte le loro potenzialità di integrazione del sistema pubblico.

La proposta che noi riteniamo praticabile è quella di attuare un'idea alternativa di welfare, che definiamo “pubblico e sociale”.

L'inchiesta sociale dei bisogni del territorio, la mappatura partecipata delle questioni principali su cui intervenire, deve essere alla base delle politiche sociali. Occorre sviluppare e sperimentare forme partecipate di analisi dei bisogni in maniera continuativa e non episodica.

Intendere i piani di zona come l'insieme dei progetti di vita delle donne e degli uomini che vivono sul territorio, partendo dall’accoglienza e dalla assistenza per prevenire i comportamenti a rischio. Ripensare i servizi sociali come luoghi di costruzione di nuova cittadinanza a partire dai soggetti più fragili.

La partecipazione dei cittadini al costo delle prestazioni dei servizi sociali deve avvenire sulla base di criteri certi ed ispirati a principi di equità:

- Progressività e gradualità della partecipazione alla spesa, prevedendo un'ampia gamma di fasce di reddito e individuando soglie di esenzione che tutelino i redditi bassi e da lavoro dipendente;

- Per le persone non autosufficienti va assicurata l'applicazione delle leggi che vietano la rivalsa del Comune sui parenti della persona assistita. Deve essere costituito un fondo comunale a cui attingere per far fronte al pagamento delle rette. Il Comune deve rivalersi invece nei confronti della Regione perché integri con proprie risorse i fondi per la non autosufficienza elargiti dal Servizio Sanitario Nazionale;

- Semplificazione delle procedure per la richiesta delle esenzioni e delle agevolazioni;

- Attenzione posta all’inserimento lavorativo dei disabili, con la piena applicazione della legge 68/99, e alla loro integrazione scolastica al fine di garantire percorsi di inclusione sociale ed una vita indipendente e dignitosa.

Siamo per l’estensione dei diritti di cui godono le coppie unite in matrimonio alle coppie di fatto, prescindendo dall’orientamento sessuale di queste ultime.

La nuova amministrazione sancirà questa estensione con un atto comunale.

Ben consapevoli che viviamo in una società multiculturale e multietnica, il Comune dovrà favorire:

- La parità di trattamento fra i cittadini in tema di lavoro, sanità, scuola e diritto all’abitare;

- I momenti di festa e di condivisione delle varie comunità presenti sul territorio, oltre alla costituzione di un tavolo permanente che favorisca il dialogo e la conoscenza;

- L’istituzione di un servizio Immigrati con l’inserimento di una figura di mediatore socio culturale e la promozione di corsi di alfabetizzazione e di doposcuola scolastico.

Tutti i cicli scolastici devono offrire la possibilità di compensare le carenze linguistiche intervenendo anche in questo caso con figure professionali preparate.

Il Comune assumerà un forte impegno nella lotta allo sfruttamento del lavoro nero che, spesso, riguarda i cittadini immigrati.

Il Comune si impegna affinchè sia esteso il diritto di voto ai cittadini immigrati e per un più facile rilascio della cittadinanza italiana. Una indicazione in tal senso sarà sottoposta all’approvazione del Consiglio comunale, dopo il suo insediamento.